Invisibile (Paul Auster)
Difficile dirne. Della scrittura non mi permetto: certo che si legge bene! Il primo rovesciamento di senso può sorprendere e far esclamare ah, ecco che adesso si spiega questa stranezza. Il secondo, bah, il secondo fa pensare al gran mestiere. Le diverse forme scritte – il manosctitto incompiuto, la lettera, … – che all’interno della storia si rincorrono ricorsivamente e cercano di spiegarsi l’un l’altra mi piegano ad una struttura narrativa che mi appare più furba che sapiente.
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