Due vite (Emanuele Trevi)

Premio Strega 2021, centoventi pagine che scorrono, letto in un pomeriggio.

Non conoscevo, prima di leggere questo libro, nè Rocco Carbone nè Pia Pera, i due amici dell’autore – le due vite – di cui il libro parla. Rocco Carbone è stato uno scrittore di cui sono stati pubblicati alcuni romanzi, Pia Pera un’apprezzatissima traduttrice, sopratutto dal russo. Per la verità, prima del premio, non conoscevo nemmeno Emanuele Trevi.

I due amici sono morti prima di quando sarebbe giusto morire, uno per un incidente in motorino e l’altra per una malattia degenerativa che non lascia scampo. Le due vite si alternano parallele, se ben ricordo in una sola circostanza i tre amici si trovano tutti e tre insieme, e dunque si tratta del racconto, più che di un terzetto di amici, come avevo immaginato, di due amicizie dello scrittore, che hanno avuto disgraziatamente in comune, e dolorosamente per chi ha loro voluto bene, una morte prematura.

Ci ho trovato, tuttavia, poca vita e molta letterature, come se le due esistenze di cui si parla si risolvessero in larghissima parte nelle loro opere, nelle opere alle quali si sono accostati, e nelle opere che a mano a mano, episodio per episodio, si associano all’esperienza di chi ne ha scritto.

Purtroppo, quando la vita vissuta traspare dalle pagine non arriva – a me non è arrivato, anche se lascio aperta l’opzione che si sia trattato di pudore da parte dell’autore – quel soffio di commozione, di sentimento che ci si potrebbe aspettare dal racconto di amicizie dichiarate così profonde.

Non è un romanzo, risulta piuttosto una specie di parziale autobiografia per interposte persone. Sono meravigliato che gli sia stato assegnato il più prestigioso premio letterario italiano; ho immaginato che i giurati siano stati sedotti dal fatto che, alla fin fine, si parli del loro mondo, di persone che probabilmente tutti hanno conosciuto e apprezzato. Un po’ come quando i critici cinematografici osannano film anche mediocri ma che hanno il merito di trattare di cinema.

Una lettura piacevole, poco più.

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