Di tutte le ricchezze (Stefano Benni)

Conobbi l’esilarante scrittura di Benni sulle pagine del Manifesto. Poi ne ho seguito, più perplesso che altro, le scelte verso la poesia, i racconti, i romanzi.

Mi piacque molto “La compagnia dei celestini”. Non riuscii invece ad apprezzare – tra i pochi libri “lasciati” – i più noti “Terra” e “Il bar sotto al mare”.

Ricevuto in regalo “Di tutte le ricchezze”, l’ho letto piacevolmente, molto piacevolmente.

Come a volte mi capita, a distanza di qualche mese, ricordo poco della storia. Qualcosa di più ricordo del “tono” di alcuni personaggi, come Martin, l’anziano professore protagonista, ritiratosi sull’appennino, probabile alter ego di Benni, di cui mi piace qui trascrivere le ultime righe:

E penso a te che mi hai ascoltato. E mi hai reso diverso, nei mille pezzi di specchio, perchè sarò diverso ogni volta che mi rileggerai, e diverso per ognuno che mi leggerà, svogliato o rapito. Questo è il segreto dei libri, la loro vita indomabile.

 

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