Il codice angelico (Roberto Giovagnoni – Adriano Perna)
Chi mi conosce sa che niente è più lontano da me della “angeologia”, di cui questo libro tratta.
Ne ho lette le prime pagine, sfogliate le altre, perchè mi è stato regalato, con tanto di bella dedica, da Roberto, uno degli autori, che conosco di persona.
La parola magica delle teorie spirituali / esoteriche è energia, parola attraverso la quale, spesso con accenni a teorie della fisica delle particelle e alla indeterminatezza della nostra conoscenza, si fanno passare verità che, quando ne chiedi la prova, ti trovi di fronte ad espressioni che posso riassumere sotto “fede“, nel senso che proprio per principio si tratta di verità non conoscibili dalla ragione, e quindi possibile che tu miscredente non capisca che non è la ragione nè il metodo scientifico che puoi applicare se vuoi entrarci in contatto?
Al che ci si può solo ritirare in buon ordine perchè i contesti ermeneutici sono incompatibili.
Fatta questa premessa, testimonio che gli autori sono riusciti ad esporre i loro principi tenendosi sempre su quel filo di rasoio che da una parte cade nella magia e dall’altra mantiene un aggancio al razionale.
Non ci dicono che esistono gli angeli come effettive entità ma fanno l’ipotesi che dentro il DNA di ciascuno di noi sia inscritto questo “codice angelico”, una specie di PIN (Personal Identification Number), che sta a ciascuno di noi trovare, conoscere, sviluppare e che per farlo abbiamo bisogno di una guida che ci metta in contatto con l’energia – energia, appunto – che fluisce nell’universo etc etc etc .
Messa così, il “codice angelico” non sembra tanto diverso dalla “tendenza attualizzante” che Carl Rogers ipotizza essere la spinta che ogni essere umano ha in sè per orientarsi verso il completamento e l’attualizzazione delle proprie potenzialità.
Mi limito a questo parallelo; gli autori sono ben consapevoli del debito che hanno nei confronti di teorie psicologiche e anche delle più semplici tecniche per raggiungere l’autostima etc, e infatti citazioni al riguardo non mancano. Anche il corredo di esercizi, preghiere, etc, nella sostanza non è molto diverso da tanti esercizi che si fanno per attivare questo o quell’emisfero della mente, questa o quella capacità, attitudine, e così via.
L’introduzione degli angeli come elemento di marketing, dunque? Lo penserei se non conoscessi Roberto e parte della sua storia. Roberto tiene regolarmente seminari sugli angeli – li trovate su youtube se vi va – e sempre, a me pare, riesce a mantenersi al di qua di quel filo sottile che separa i ciarlatani da persone che hanno sofferto, che hanno trovato una propria strada di crescita e che hanno l’entusiasmo di trasmetterla ad altri, avendo l’accortezza di mettere in guardia con qualcosa che a me arriva come “non ci credere fino in fondo, per me sono stati gli angeli, tu cerca la tua strada!”.
Semprechè io abbia ben colto l’essenziale, del che potete legittimamente dubitare.
Grazie Stefano per la tua analisi esaustiva e puntuale.
Come avrai compreso anche quando parlo dell’argomento in altri contesti, io lo faccio sempre in punta di piedi e con grande attenzione.
Ognuno di noi, per quanto concreto e materiale si il suo percorso esistenziale, è alla ricerca di un senso alla propria vita. Perché vivere altrimenti?
Più che risposte, io spero che il mio libro aiuti il lettore a formulare nei confronti di se stesso delle domande. Saranno le domande basate non sul perché, ma sul cosa e sul come, ed il contatto con le emozioni correlate ad attivare quel Codice Angelico che ognuno di noi possiede da sempre e che ci aiuta ad essere autenticamente noi stessi