06Tiberiade, Giordano, Golan, i Drusi

20 gennaio 2011

Sulle rive del Giordano
Lago di Tiberiade: abbastanza impressionante la discesa, visto che si va a oltre 200 metri sotto al livello del mare. Tiberiade citta’ e’ abbastanza insignificante, invece bello il Giordano che si avvia, tra eucaliptus e palme, verso il Mar Morto.

Sul Giordano, dove si narra che Gesu’ abbia ricevuto il battesimo da Giovanni Battista, gruppi di fedeli si preparano, affittando lunghe tuniche bianche, ad immergersi, fra nutrie papere e gabbiani

negli spazi appositamente delimitati, sulla riva. Potete ammirare un gruppo brasiliano ed uno cinese.

E le bottigliette per portarsi via l’acqua.

Mi ricordano quelle a forma di madonna viste a Lourdes. A me queste cose fanno paura.

Il Golan
Salendo verso il Golan, che sovrasta dall’altra sponda il lago, Jeudith ci spiega come i siriani sparassero quotidianamente sui kibbutz sulla riva del lago, finche’ Israele non ha conquistato tutto l’altipiano per decine di km all’interno. Ci mostra i massi di cemento in fila per fermare i tank,

ed e’ appassionata nel sostenere che solo lo spirito di difesa e non la voglia di conquista ha spinto il loro esercito. Per ora registro, non mi pare ci siano grandi possibilita’ dialettiche. Qualche pezzo di verita’ c’e’ poi sempre, da estrarre. Arriviamo ad un villaggio di artisti, tutto lindo e pinto, e in sostanza finto, con negozietti che espongono oggetti anche belli, ma la sensazione di trovarmi in uno spazio comunque usurpato e’ piu’ forte della voglia di scegliere qualcosa di carino.

I Drusi
Ultima tappa della giornata a Dalyat el Carmel, citta’ a prevalenza drusa. Qui scopro una delle tante “entita’ – non so che termine usare, perche’ non si tratta quasi mai di sola razza o sola religione o sola tradizione – che compongono questa regione. I drusi sono di provenienza mussulmana con accenni cristiani e sono tra i piu’ strenui difensori dello stato di Israele.

Il parcheggio è integrato con la predizione del futuro.

Il tempo
finora davvero splendido: maniche di camicia, poche volte un golf.

3 commenti
  1. Viva Israele
    Viva Israele dice:

    La gente che si porta via le bottigliette d’acqua del Giordano le regala a parenti e amici, magari anziani e che non hanno e non avranno mai la possibilità di visitare quei luoghi. Un modo per portare i luoghi a quelle persone. Non deve farle paura tutto questo, deve solo provare a pensare in maniera aperta e differente.
    Se avesse realmente voglia di documentarsi su quanto accaduto in passato sul Golan, scoprirebbe che le alture conquistate dai soldati israeliani erano la base delle artiglierie siriane che sparavano sui kibbutzim sottostanti impedendo alle persone di vivere in pace e di lavorare. Come ogni stato che si rispetti, Israele ha provveduto ad eliminare la minaccia per i suoi cittadini: sarebbe potuto arrivare fino a Damasco ma non erano interessati a conquistare la Siria, solo a fermare i bombardamenti. Oggi a parte sporadici episodi dovuti ad aSSad e ai terroristi aSSaSSini dell’Isis il golan è una regione prospera e felice.
    I drusi sono una popolazione meravigliosa: la loro religione si rifà all’islam ma vengono considerati degli eretici un po tipo i Bahai che hanno il loro meraviglioso santuario ad Haifa. Sono ottimi soldati dell’esercito israeliano (giurano la loro fedeltà allo stato ebraico sul Corano… alla faccia della presunta discriminazione!)

  2. Stefano
    Stefano dice:

    questa del giuramento sul Corano da parte dei Drusi mi è proprio nuova! Grazie!
    Mi conferma che a confrontarsi c’è sempre da imparare.

    Mi creda: io guardo con animo aperto. C’è una parte di me che prova tenerezza per l’ingenuità di chi riempie le bottigliette di acqua santa, come di chi mette a tavola a Pasqua (cattolica) un foglio con uno stampato “benedetto dal Papa”. E c’è una parte di me che ha paura di queste pratiche, perchè spesso fanatismo e superstizione danno origine ad intolleranza.

    E circa il documentarmi, ho letto e leggo molto.

    Forse conoscerà “Breaking news”, di Frank Schatzing, che pur essendo un libro di azione ed avventura, credo racconti bene la storia di Israele. Piuttosto di parte, a me sembra finora, ma credo renda l’idea degli avvenimenti.

    • Viva Israele
      Viva Israele dice:

      da ragazzo andai a Lourdes con i miei genitori: mi fece un certo effetto vedere il mercato di oggetti religiosi nelle vie del paese, la gente che si faceva il bagno nella grotta (anche i miei per intenderci lo fecero) e mi sentii lontano da queste cose. Nel tempo ho imparato a capire anche che ci sono persone che si affidano totalmente alla religione, che trovano una forza incredibile in essa per andare avanti e sopportare malattie e disgrazie e io stesso ho pregato e prego magari non nel migliore dei modi. Vanno comunque rispettate e considerato il loro sentire e accettato il loro modo di vivere, Almeno finchè non limita quello degli altri

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