The girlfriend experience (serie 1 e 2)

Vita da escort. Il titolo significa che si può comprare anche il “pacchetto fidanzata”.

Episodi di 25/30 minuti ma effettivi, fra che cosa è successo prima e lunghissimi titoli di coda, saranno non più di 20. È un tempo giusto, perchè la regia è lenta, le situazioni tutto sommato si ripetono, l’attenzione è tutta rivolta ai risvolti psicologici dei personaggi.

Le scene di sesso sono quasi esplicite, tutte ben girate e credibili. Alcune nella seconda serie (quelle degli episodi Erica & Anna) davvero coinvolgenti.

Gli uomini fanno tutti abbastanza pena, tutto sommato sembrano meno penosi i veri uomini duri machi rispetto a quelli alla ricerca di una qualsiasi forma di relazione, che pretenderebbero autentica pur nel contesto della prostituzione.

Le protagoniste sono donne che hanno un buon lavoro, una carriera davanti, comunque donne colte, eleganti, che prima o poi si trovano, rispetto alla vita personale e lavorativa, in contraddizioni impossibili da sciogliere senza implodere.

Gli ambienti, sia di lavoro che delle abitazioni, sono tutti da architetto di interni, inesorabilmente spogli di quadri di suppellettili di oggetti. Per lo più grigi. Facile, ma efficace, l’accostamento alla povertà relazionale dei personaggi.

Anche le donne non sono trattate bene. Con forse l’eccezione di Anna, nella seconda serie, nessuna sembra esprimere sentimenti che non siano la paura o la voglia di dominio e comunque l’uso dell’altro o dell’altra. Anna invece si innamora ma in pochi giorni decide che vuole avere un figlio e si fa mettere incinta da un cliente e ovviamente tutto defragra.

Se c’è un sentimento che domina è la tristezza, vicina alla disperazione. Tuttavia, da vedere. magari per sentirsi migliori.

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