Pina (Wim Wenders)

Non mi sono mai appassionato per la danza, e “Pina” è un po’ che lo tengo lì, in attesa.
È arrivata la serata giusta, e Pina è uno di quei film che vanno visti, piaccia o non la danza.
Dev’essere stata una persona straordinaria, Pina Baush, anche solo da come ne dicono i suoi compagni d’arte.
Wenders ci ha aggiunto ambientazioni esterne – mai paesaggi esotici o “belli” – che mi hanno ricordato quando “Paris Texas” e quando certi scorci di Pasolini in Teorema o in Medea.
Della danza, delle coreografie, dei danzatori – corpi capaci di qualsiasi – non so dire altro che riprendere una frase lì ascoltata: quando le parole non arrivano a dire, parla il corpo.
Stavolta il 3D credo ne sarebbe valsa la pena.

1 commento
  1. claudio santarelli
    claudio santarelli dice:

    io l’ho visto in 3D. purtroppo questo formato è vedibile solo in pochi cinema che hanno le apparecchiature adatte e (aimé!) dopo pochi giorni il 3D sparisce…

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