Il sale della terra (Jeanine Cummins)
… ho respirato la paura, la caparbietà, il coraggio, la sofferenza, la solidarietà, la spietatezza dei tanti protagonisti…
Un romanzo appassionante, di quelli che il giorno dopo vuoi continuare per sapere che cosa succederà ancora e come andrà a finire.
Una donna di Acapulco, appassionata libraia, innamorata del marito, con una bella famiglia, coltiva un’amicizia singolare con un uomo colto che sostiene di rivelare solo a lei il suo essere più profondo.
L’amicizia si rivelerà più pericolosa di quanto potesse sembrare, e la donna sarà costretta a scappare per tutto il Messico, col figlio appena adolescente, per cercare di raggiungere gli USA.
In Usa l’autrice è stata accusata di avere in qualche modo “usurpato” la titolarità dell’identità della donna messicana in fuga. La questione è forse un po’ più controversa: c’è stato uno scatenamento contro Oprah Winfrey – a un libro presentato nella sua trasmissione il successo di vendite è assicurato – che aveva magnificato il romanzo, della serie “come ti permetti di esaltare questo libro scritto da una borghesuccia americana la quale che ne può sapere del dramma dei profughi centroamericani, quando ci stanno tanti altri bellissimi romanzi scritti da messicani veri?”
Personalmente, trovo queste polemiche stucchevoli: chi scrive mette se stesso in quello che scrive, un romanzo è un romanzo, non un trattato di sociologia.
Ciò detto, la parte avvincente del libro è la fuga per tutto il Messico, gli innumerevoli ostacoli da superare, i tradimenti, le persone di buon cuore, i viaggi sul tetto dei treni, i cacciatori di migranti, in un insieme davvero coinvolgente.
Non ho le conoscenze dirette per sapere se l’ambientazione della storia raccontata si avvicini alla realtà, ma resta il fatto che ho respirato la paura, la caparbietà, il coraggio, la sofferenza, la solidarietà, la spietatezza dei tanti protagonisti.
Sono questi i risultati da chiedere a qualsiasi scrittore – scrittrice, il resto mi sembrano polemiche sterili, come quelle sui personaggi dello spettacolo che non vado più a vedere i suoi film perchè è cattivo/a.
Il nucleo per cui vale la pena leggere questo libro è il viaggio, con la tanta umanità che lo percorre. Inizio e fine li ho trovati non tanto credibili, ma sono serviti da complemento all’insieme, e alla fine importano poco.
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