Il capitale umano (Paolo Virzì)

Quello che si chiama un film riuscito, ben fatto, che si vede con soddisfazione.
Il tema delle due famiglie di livello sociale e culturale diverso, che permette di esplorare i diversi contesti sociali e le contraddizioni che nascono, accompagna Virzì dai quasi esordi di “Ferie d’agosto”.
Qui c’è in più un vero giallo con un morto in un incidente che si rivelerà colposo, anche se classificarlo “thriller” come fa Mymovies mi è sembrato eccessivo.
Il racconto si svolge in una spirale in cui la storia, vista volta a volta dal punto di vista di un personaggio diverso, si arricchisce di particolari che confermano o sviano rispetto alle precedenti ipotesi. Il meccanismo è bel oliato – addirittura “troppo”, a tratti – dalla sceneggiatura.
Gli attori: tutti bravi, gran parte del meglio del cinema italiano. A voler cercare il pelo nell’uovo forse lo spiritello commedia all’italiana ha reso Bentivoglio anche troppo gaglioffo, mentre tutti sopra la media gli altri – Valeria Bruni Tedeschi, Luigi Lo Cascio, Valeria Golino – con una citazione particolare per Fabrizio Gifuni che a me è parso semplicemente perfetto.

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