Dove la storia finisce (Alessandro Piperno)

Il mondo è lo stesso degli altri due romanzi di Piperno – Con le peggiori intenzioni e Inseparabili – che ho letto, e cioè famiglie ebree romane ricche / benestanti.

Comincia, mi pare, ad essere un limite quest’ambientazione costante, come se Piperno non volesse uscire dal mondo che conosce e ripetesse, con variazioni, la stessa sonata con solo qualche tono diverso.

La scrittura è sempre scorrevole e godibile, e questo resta il maggior pregio di questo romanzo e di Piperno in generale.

Lo confrontavo con Eccomi, letto di recente, per l’ambientazione comune ebraica, anche se lì sono intellettuali di New York e qui medio borghesi romani, e riflettevo su come le duecentosettanta pagine siano risultate insufficienti a dare spessore ai personaggi.

Matteo, più che Il protagonista è l’elemento catalizzatore di un groviglio di relazioni di cui è, anche suo malgrado in qualche caso, il centro. Abbiamo quindi la moglie, la figlia di questa moglie e il figlio di una precedente, i rispettivi coniugi e le rispettive famiglie di origine, un caro amico che lo ha sostenuto in tutti i modi durante dodici anni di esilio forzato in California per sfuggire a un feroce cravattaro.

Lo strozzino finalmente è morto, e il ritorno di Matteo costringe tutti a confrontarsi con la novità nelle vite di ognuno.

Le diatribe di coppia con i corollari suoceri nuore cognati sono descritte con una certa ferocia e questa forse è la parte più godibile.

Il finale arriva inaspettato, il che in genere è una buona cosa perchè è difficile ormai rimanere sorpresi, ma risulta “aggiunto” come per voler dare un tocco di drammaticità a situazioni ben scritte e descritte ma fruste.

A differenza che negli altri romanzi Piperno qui tratta infine bene i suoi personaggi, e l’ultima riga a sorpresa mi ha dato l’impressione di averla scritta per farsi perdonare dalla comunità ebraica romana la messa a nudo ripetuta di un mondo che, nell’insieme, non fa mai una bella figura da questi romanzi. Ma questa è solo una mia libera interpretazione.

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