Pilar a Viterbo
In uma bella e spaziosa libreria, concerto di Pilar a sostegno di “Caffeina”, un’associazione culturale viterbese.
Pilar ha una voce con un’estensione come poche, e canta con vera intensità le sue canzoni non facili.
È una di quelle cantanti che interpreta anche con il corpo, e in un momento questo è vero anche alla lettera: le mani sullo sterno come una percussione dal dentro.
Mi è mancata, paradossalmente, la musica. E non certo perchè fosse accompagnata da un solo, bravo, chitarrista: anche Petra Magoni canta con il solo contrabbasso. Mi è mancata la melodia. O meglio: le note mi arrivavano quasi disallineate dalle parole, come pretesti per vocalizzi di sapore jazz senza che di jazz si tratti.
Ma forse è proprio l’intenzione di Pilar, che ha presentato il nuovo album “Sartoria Italiana Fuori Catalogo”, proponendo “sartoria” come artigianato e “fuori catalogo” come musica fuori schema.
Sarà, ma il momento di emozione a me è arrivato con l’unica canzone non sua, ed era “Con Toda Palabra”, della cantautrice spagnola Lhasa de Sela.
Il che mi ha tolto il dubbio che solo con le canzoni da lei scritte potesse raggiungere tale intensità. Quindi, perchè non proporsi di più come interprete?
Ascoltato e riascoltato il cd mi ricredo. La musica c’è eccome, anche se non mi è stato sempre facile percepirne la fluidità rispetto alle parole.
Probabilmente sulla mia impressione di primo ascolto hanno inciso un ambiente poco adatto, un siparietto iniziale semi goliardico e con qualche caduta di stile a cui Pilar si è prestata suppongo per amicizia.
Esce alla distanza. Secondo me la passione che mette e le doti naturali ben coltivate meritano molto di più del successo che sta avendo. Glielo auguro.