Le correzioni (Jonathan Franzen)
Storia di un’anziana coppia e dei tre figli.
Suona banale, vero? E, infatti, nemmeno c’è una vera “trama”, se non un debole filo che porta a convergere verso “un ultimo Natale insieme in questa casa”. Se pure ci si riuscirà.
Enid ed Alfred sono rimasti nella casa familiare, nel Midwest, mentre i tre figli sono sparsi fra Philadelphia, New York, addirittura Lituania.
Non so bene come parlarne: non ha senso che racconti le storie di ciascuno, nè le storie parallele dei vari personaggi di contorno, ognuno dei quali ha una sua storia “importante”. Anzi, se c’è un limite può essere questo, ma se pure qualcuna di queste storie potrebbe non esserci, e non si perderebbe niente dell’essenziale, pure niente suona superfluo, inutile.
Me la caverò così: è un romando bellissimo, di quelli che riconciliano con la lettura.
Ci sono pagine emozionanti, pagine commoventi, pagine terribili, pagine divertenti, graffianti, tragiche… se dovessi cercare ad ogni costo una sintesi, direi un’ironia amarerrima.
Un libro da leggere. Se non fosse un avverbio talmente abusato da aver perso la propria valenza, direi: da leggere assolutamente.
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[…] Essere uno stronzo e congratularti con te stesso perché lo ammetti ‘sinceramente’”. “Le correzioni” girava intorno all’eventualità che una famiglia dispersa riuscisse a radunarsi per un Natale, […]
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