Forte movimento (Jonathan Franzen)
Franzen è un incantatore di serpenti: ti tiene attaccato alle pagine e certe volte ti chiedi perchè lo sto leggendo?
Perchè scrive bene. Ma questa è (dovrebbe: si vede certa roba in libreria…) una precondizione. Perchè ti fa vivere con i suoi personaggi, anche se a volte le lunghe e dettagliate descrizioni ti fanno venir voglia – e capita di soddisfarla – di saltare al paragrafo successivo.
Come in “Libertà”, i temi disastri ambientali / disastri relazionali sono dominanti. Qui con più di una punta di giallo industriale / rifiuti tossici, argomenti oggi di senso comune, ma va ricordato che il libro è uscito nel 1992, e perciò a Franzen va riconosciuto di stare in pieno nel suo tempo.
Ho sul tavolo da tempo “Correzioni”, che certamente leggerò, ma tra un Franzen e l’altro un po’ di tempo in mezzo lo sento necessario.
Sono d’accordo. E in generale mi piacciono molto le tue “recensioni” dei libri che leggi.
Quanto a Franzen, io ho letto io ho letto “Le correzioni”. Quel che mi ha colpito in modo speciale è l’imprevedibilità e assoluta l’originalità delle sue metafore. Una per tutte. “Al mattino il sangue era gremito di pendolari: inservienti di glucosio, netturbini lattici, fattorini emoglobinici con i furgoni ammaccati carichi di ossigeno fresco, capomastri severi come l’insulina, quadri intermedi enzimatici ed epinefrina dirigenziale, leucociti poliziotti e barellieri, consulenti costosi sulle loro limousine rosa e bianche e giallo canarino, tutti quanti prendevano l’ascensore dell’aorta e si sparpagliavano per le arterie”.
bello, bello… grazie!