L’ effetto Susan (Peter Hoeg)
Di Peter Hoeg ho letto quasi tutto, a partire dal più famoso “Il senso di Smila per la neve”.
Il suo libro che mi è piaciuto di più è “I quasi adatti”. nel quale i bambini / ragazzi in un collegio – esperimento progressista nella progressista Danimerca degli anni sessanta (?) – sono i protagonisti espliciti di tutto il romanzo, in lotta feroce per affermare la propria individualità in un contesto che pretende di educarli al buon vivere sociale con le sottili sopraffazioni di ciò che ancora non si chiamava polical correct ma lì siamo.
Nei libri di Hoeg c’è sempre un essere innocente, comunque debole, sottoposto ad angherie, e c’è sempre qualcuno con qualche proprietà speciale: Smila è in grado di distinguere più di 40 sfumature di neve, perchè tante sono le parole della lingua eschimese che la descrivono, e Susan ha un dono particolare: le persone che parlano con lei tendono a dire la verità. Il che le permetterà di salvare i due gemelli, pure loro con qualche qualità speciale, senza mai arrivare a troppo inverosimili superpoteri.
La storia è assai poco credibile e tuttavia Hoeg la rende accettabile, e che cosa di più dice di un grande scrittore? Si naviga fra l’India, una segretissima commissione di quasi veggenti che non si sa se abbia fatto danni o fornito informazioni cruciali per la sorte del mondo, fra ricatti e assassini.
Insomma un po’ di giallo, un po’ di spionaggio, tanta introspezione – la parte migliore, direi – circa le relazioni fra Susan e il marito musicista e i gemelli sedicenni.
Vale la pena. Se però non aveste ancora letto niente di Peter Hoeg, non mancate “I quasi adatti”.
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