Invito a cena (Joshua Ferris)

Quancuno che considero affidabile e che, ahimè, non ricordo chi fosse, mi aveva consigliato un romanzo di questo Joshua Ferris. In libreria quel romanzo non l’ho trovato, e così mi sono detto intanto compro questo.

Mi sono accorto solo a casa che non di un romanzo si trattava ma di una raccolta di racconti, e me ne sono accorto solo quando ho finito il primo. Mi sono alquanto innervosito, perchè sulla copertina non ce n’è traccia, e questo lo trovo scorretto. Va bene, sono stato anche io negligente, sarebbe bastato sfogliarlo, ma insomma le informazioni essenziali dovrebbero stare in copertina.

Tutta questa premessa per dire che in questa fase una raccolta di racconti non l’avrei mai comprata, e invece, dopo Hemingway, questo è per me il miglior libro di racconti che abbia letto: undici racconti uno meglio dell’altro, non ce n’è uno “più debole”, tutti acidi e intelligenti, niente di superfluo, molti spazi lasciati da riempire al lettore ma mai gratuitamente. Una bella e soddisfacente lettura.

Per il mio recente compleanno mi hanno poi regalato “E poi siamo arrivati alla fine”, che era proprio quello che mi era stato consigliato e che presto leggerò.

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