Giuditta lucidò il piatto d’argento.
Si chinò per afferrare la spada e colse l’ultimo sguardo di Oloferne.
Si rialzò.
Afferrò i capelli di Oloferne con la mano sinistra.
Con la destra: un colpo bastò. Si era ben esercitata.
Poggiò la testa sul piatto.
Andò verso lo specchio.
Dietro, per quel turno, c’erano Artemisia, Botticelli, Klimt, Caravaggio.
Giuditta disse spero che sia venuta bene, stavolta.