Alla fine della notte (Jan Philipp Sendker)
Uno di quei libri solo annusati in libreria e scelto per la caratteristica che. da quando lessi “I versetti satanici”, sono convinto sia una chiave per qualche originalità: l’incrocio di culture.
Jan Philipp Sendker è tedesco, vissuto a lungo negli USA, per anni corrispondente in Asia. Ci regala questo road book nella Cina di periferia, dove la famiglia costretta alla fuga dal capriccio del rampollo di un qualche indeterminato boss si muove senza punti di riferimento sicuri e deve appoggiarsi senza certezze ad un vecchio in un paese sperduto, ad una donna in una città semivuota, ad un amico da tempo perso, infine ad un bambino che cerca la madre.
È una storia cruda, con poca redenzione, nella quale, oltre all’angoscia per la sorte propria e del loro figlio, lui occidentale lei cinese di Hong Kong, non riescono ad essere solidali fino in fondo, mentre riaffiorano ferite fra loro non sanate.
Forse ce la faranno, di sicuro il loro passaggio non sarà indolore nè per chi li accoglie nè per chi li lascia per strada.
Bello, ne cercherò altri di questo autore che non conoscevo affatto.
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